venerdì 20 agosto 2010

Place Vendome

Semplice ed austera, da sempre Place Vendome è sinomino di eleganza, forse perché qui hanno sede numerose gioiellerie e rinomate case di moda.
Si tratta di un vasto complesso architettonico che risale all'epoca di Luigi XIV e prende il proprio nome dal Duca di Vendome che qui aveva casa alla fine del '600.
Di forma ottagonale, è circondata da palazzi nobiliari con grandi arcate ai piani inferiori a testimoniare le proprie origini patrizie. Si colloca in una delle zone più eleganti di Parigi, a due passi da Place de La Concorde e dall'Operà.
Presenta forti similitudini con Piazza San Carlo a Torino, sia per la tipologia degli edifici che la compongono sia per i classici lampioni.
Al centro della piazza la colonna eretta agli inizi dell'800 in onore di Napoleone per celebrarne i trionfi e le conquiste, peraltro rimossa durante il periodo della Comune.
Non è fama usurpata quella di Place Vendome, l'armonia delle forme e gli equilibri le conferiscono fascino ed eleganza difficilmente eguagliabili.
Il Ritz, una sorta di ciliegina sulla torta.

Sulle tracce di Joan of Arc

"Sweetness, sweetness I was only joking
When I said I'd like to smash every tooth
In your head 
Oh ... sweetness, sweetness, I was only joking
When I said by rights you should be
Bludgeoned in your bed 
And now I know how Joan of Arc felt
Now I know how Joan of Arc felt
As the flames rose to her roman nose
And her Walkman started to melt
Oh ..."
Dove Joan of Arc venne bruciata, nella piazza del Vieux Marché nel cuore di Rouen, oltre alla targa in memoria, si trovano brasserie e graziosi ristoranti.
Ed è, non a torto, uno dei punti più caratteristici della città.

Una stagione sbagliata - il Vieux Bassin di Honfleur

La cittadina normanna di Honfleur, sulla foce della Senna a pochi chilometri da Le Havre, possiede un pittoresco porto turistico, il Vieux Bassin, davvero delizioso.
E' stata una delle mete predilette dai pittori espressionisti ed ha dato i natali ad Erik Satie.
 
In sé è davvero graziosa. Presenta tutti gli ingredienti di una tipica cittadina di mare, il piccolo porto con le barche, la passeggiata sul lungomare (o lungofiume) impreziosita dalle case a graticcio tipiche della zona normanna e da un museo fantasioso, Les Maisons Satie, allestito nella casa natale del compositore.
 
E' assolutamente necessario però, per coglierne l'atmosfera, evitare i mesi estivi. Tutto il fascino, la bellezza e la poesia si perdono tra la folla che si assiepa ogni dove.
I ristoranti e le brasserie stracolme di vacanzieri, la cittadina pervasa da annoiate famigliole che trascorrevano il tempo sbocconcellando gelati da passeggio.
 
Lo stridio dei gabbiani coperto dalle urla di bambini frignoni.
Immagino il Vieux Bassin in autunno, spazzato dai venti del Mar del Nord.
Tutto un altro mondo, tutta un'altra poesia.

giovedì 19 agosto 2010

Le Falesie di Etretat

La Manneport, ovvero 80 e rotti metri di impressionanti falesie bianche a picco sul mare.
Monet se ne innamorò al punto tale da immortalarle nei suoi dipinti.
Etretat è una piccolo borgo di pescatori affacciato su una spiaggia di ciotoli levigati sovrastata dalle due scogliere, la Falaise d'Avel e la Falaise d'Amont che ne delimitano i confini.
Poco altro, ma più che sufficiente per garantirle fama imperitura.
Dietro la Manneport, l'Aguille, un scoglio a forma di obelisco alto 70 metri.
Uno spettacolo della natura.


I pedoni di Bourges

La strada un enorme scacchiera, ai lati i pedoni pronti per il sacrificio come vogliono i dogmi della difesa siciliana.
Mancavano gli altri pezzi, un vero peccato.

La Mano di Le Havre

Dal Volcan, il complesso culturale costruito da Niemeyer agli inizi degli anni '80 nel centro di Le Havre, spunta questa mano il cui significato sembrerebbe quello di richiamare l'attenzione verso l'interno, verso le attività culturali che si svolgono all'interno della struttura piuttosto che sulle forme esterne dell'opera. 
 
Se il Volcan gioca con le forme, il richiamo della mano alla supremazia della sostanza potrebbe essere in linea con la filosofia dell'architetto brasiliano.
 In realtà l'opera si presta a moltissime altre interpretazioni e contiene molteplici richiami.
Uno per tutti, le mani sulla città.




martedì 17 agosto 2010

We support Tacheles


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domenica 15 agosto 2010

Kunsthaus Tacheles

Un centro culturale nato nel 1990 con l'occupazione di un edificio adibito a magazzino e trasformatosi in uno dei simboli di Berlino. Rischia ora di essere cancellato per far posto all'ennesimo centro commerciale.
E' il simbolo della Berlino anarchica ed alternativa. E' difficile rimanere indifferenti dinanzi ai suoi graffiti.

Tacheles è parlare senza censura, il significato originario del termine yiddish, la sua eventuale chiusura rappresenta un lutto non solo per l'arte e la cultura, ma anche e soprattutto per la libertà di espressione.



La pioggia di Lione

Si dice che le città con il fiume siano più belle e più fascinose.
Lione di fiumi ne ha ben due, il Rodano e la Saona.
E sempre per rimanere nell'ambito dei motti popolari e dei luoghi comuni, siccome acqua chiama acqua, appena entrati in città siamo stati accolti da una impressionante sequenza di temporali.
Con scrosci talmente violenti da rendere a tratti inutili anche gli ombrelli.