martedì 2 marzo 2010

Louvre







Ho sempre trovato il Louvre un po' inquietante nella sua magniloquenza.
Bellissimo ma troppo grande e complesso, esageratamente pieno di opere d'arte.
Troppo articolato, durante una visita anni fa, mi persi e dovetti penare non poco per trovare l'uscita.


Passeggiando nelle stanze immaginavo che d'un tratto avrei sentito le note del violino di Duhamel, quello che accompagnava le passeggiate di Belfagor.


Con le luci della sera poi, che evidenziano i chiaroscuri, il suo aspetto sinistro aumenta a dismisura, sebbene la Piramide di Pei attenui un poco l'effetto, una qual certa sensazione sinistra rimane ad inquietare.