domenica 14 marzo 2010
Het Mauritshuis
Dietro il Bjnnehof, un edificio modesto e quasi anonimo, racchiude uno dei miei musei preferiti.
Lontano anni luce dalle code infinite che precedono l'accesso al Louvre e agli Uffizi, piccolo, ordinato, pulito.
Pochi visitatori silenziosi per due piani di museo che racchiudono alcuni capolavori straordinari.
Oltre ad un autoritratto di Rembrandt e alla celebratissima Ragazza con l'orecchino di Perla, alla Mauritshuis trovano spazio La lezione di anatomia del Dott. Tulp, maestoso e magniloquente come spesso accade per la pittura di Rembrandt, ma soprattutto Veduta di Delft.
Uno dei pochi paesaggi di Vermeer, e proprio in quanto tale lo si potrebbe immaginare eclatante come un'opera di Rembrandt.
Invece è un piccolo rettangolo di tela, dove le proporzioni vengono alterate ma che rimane straordinariamente vicina all'originale.
Quasi una miniatura, dove però risalta l'amore per i dettagli, la cura meticolosa nel cogliere i vestiti blu delle persone, la sabbia rosa, le case, l'angolo di muro giallo, solo un piccolo spigolo, apparentemente insignificante ma dipinto con tale precisione, abilità e raffinatezza da sembrare fotografato.
Quello che colpisce è la semplicità, la delicatezza dei toni, lo stupore del consueto, del quotidiano.
Perché dipingendo un pomeriggio nuvoloso a Delft, era facile eccedere e cadere vittima della drammatizzazione, non indugiare con i colori e spettacolarizzare la scena.
E' un orgia di piccole emozioni, di grazia e di quella straordinaria forma d'amore che è l'attenzione.