Un pomeriggio, una domenica di inverno, una di quelle domeniche dove il freddo e l'umidità entrano nelle ossa, la zona industriale di Marghera, Venezia a due passi ma la senti lontanissima.
Non ci sono turisti, non ci sono veneziani, la città pare deserta, sembra abbandonata, destinata a convivere con i fantasmi del passato.
Non ci sono negozi o locali aperti, nemmeno un bar per un caffé, neppure un randagio.
I cantieri, la ferrovia appaiono come il ricordo di un passato, il simbolo di una decadenza nel presente.
Una domenica grigia accompagnata da una leggera foschia che dipinge un velo di tristezza sulle case.
Persino il ponte, che pure di suo denota un certo sforzo architettonico e vanta parentele illustri, sembra un monumento al vuoto.